SANTENA – Verrà inaugurata il prossimo 13 ottobre alle 18,30 al Castello Cavour di piazza Venosta 2 Art Site Fest, giunta alla quarta edizione. Si tratta di un percorso nei linguaggi della contemporaneità curata da Domenico Maria Papa, fondatore dell’associazione Phanes che ha selezionato 58 artisti provenienti da tutto il mondo per un instaurare un dialogo tra le loro opere, spesso realizzate appositamente, e gli ambienti suggestivi di alcune delle più importanti residenze storiche del Piemonte. La rassegna è nata nel 2013 al Castello di Buronzo, nel Vercellese, crescendo di anno in anno. Nell’edizione del 2018 è stato coinvolto con un progetto dedicato alla fotografia anche il Castello Cavour, casa della famiglia di Camillo Benso, conte di Cavour a Santena.
Nella location storica santenese protagoniste fino al prossimo 25 novembre saranno le opere di Dina Goldstein, fotografa canadese che la sua serie delle Fallen Princesses (nella foto), una riflessione ironica sul potere di trasformazione dei media, con le principesse delle fiabe disneyane alle prese con una realtà quotidiana di disillusione, malattia e discriminazione. Attraverso questa serie, la Goldstein prova ad offrire un nuovo punto di vista alternativo al lieto fine che tutti conoscono e soprattutto indagando sul probabile futuro dei protagonisti. Spogliando le storie di qualsiasi magia, l’artista canadese rilegge tutte le storie inserendo tutti i malesseri sociali di cui è afflitta la società, dalla solitudine all’obesità, dall’alcolismo alla malattia. L’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con Opus in Artem e con il patrocinio dell’Ambasciata del Canada.
Nata nel 1969, l’artista di Vancouver crea un’immagine con una visione del mondo e la inserisce nella vita di tutti i giorni. Conosciuta a livello internazionale, Dina Goldstein è stata insignita nel 2012 del premio speciale “Arte Laguna”. Nel 2014, invece, la canadese ha vinto il primo premio al “Prix Virginia” esponendo poi il suo lavoro a Parigi. Proprio quest’anno Dina Goldstein ha esposto per la prima volta in un museo italiano con una serie di “Istantanee dal giardino dell’Eden” al museo ebraico di Venezia ispirata ai racconti biblici della tradizione ebraica.